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1ª Divisione femminile

Doveva essere un tie-break

Tione, 13 gennaio 2013

Doveva essere un bella partita sulla carta: Fiemme 3000 seconde con 18 punti e noi quarte con 2 punti in meno…la partita l’abbiamo preparata: ci siamo allenate durante le vacanze natalizie e ci sentivamo pronte. Poi invece che succede??? il “solito” protagonismo dell’arbitro ha rovinato tutto.

Sono la prima a dire che non è bello far polemica, che l’arbitro è umano e può sbagliare…ma l’arbitro umano sa pure ammettere di non aver visto un pallone e far ripetere l’azione, un arbitro deve concentrarsi sul gioco che si sviluppa in campo, fischiare le doppie dei palleggiatori e non rispondere a fine partita: “anche voi ne avete fatte”. Cosa vuol dire? io non voglio che fischino con metro diverso sui due campi, ma che vengano segnalate TUTTE le doppie! e poi, dire così, significa ammettere di non averle fischiate: “ma che arbitro sei?????”.

Richiami assurdi perché un’atleta (io) lo imito in campo, ma cosa vuol dire…e poi giallo al dirigente sul 22-21 per le avversarie “GRAZIE” così la squadra si innervosisce pure, per non parlare della palla pienamente in campo che arbitro e collaboratrice non vedono e ovviamente punto al Fiemme; il pubblico che per la prima volta in tutta la partita si fa sentire perché davvero il pallone era pienamente in campo (lo ammettono anche le avversarie a fine partita) e lui che fa? fischia per la battuta avversaria mentre noi neanche ci siamo messe in ricezione….GRAZIE, GRAZIE davvero…Non mi dilungo ulteriormente, ma poi a fine partita cerco un chiarimento e lui non ha nemmeno l’educazione di stare a sentire, si trincea dietro uno “scriverò a verbale il suo tono”….voglio proprio leggerlo il referto e soprattutto capire come fa a scrivere un tono. Mi chiedo: “star seduto a 2 metri d’altezza fa sentire onnisciente e onnivedente? Quei due metri che per essere raggiunti da noi in campo ci costano allenamento, sacrificio, salti su salti e poi vedi tutto vanificato da chi è lì comodamente seduto e crede di avere il mondo in pugno….

Passiamo brevemente alla partita, ormai mi son sfogata.

Primo set giocato male da entrambe le squadre, poco gioco ci stavamo ancora studiando e vince il Fiemme 25-21. Nel secondo scendiamo convinte che possiamo batterle, basta qualche accorgimento: sbagliare meno battute, concentrarsi sui pallonetti e funziona perché vinciamo noi 25-20.

Nel terzo un po’ di nervosismo l’arbitro comincia la sua scalata verso il ruolo di primo attore e noi subiamo; qualche nota positiva però c’è: esordio in campo di Martina Fedrizzi, spazio ad Artini al palleggio, Leonardi White di mano e Iori opposta.

Eccoci al quarto, il set più combattuto, e per noi il set da vincere. E si poteva vincere, invece è finito 25-23 per il Fiemme: anche questa è pallavolo. Non sto dicendo che avremmo vinto la partita, il tie-break è sempre un’incognita (sarebbe stato il quarto della stagione), ma sono sicura che avremmo combattuto su ogni pallone…magari finiva a favore delle avversarie , ma almeno un punto lo meritavamo. Tornare a casa con una sconfitta che non senti tua è brutto…anche dopo anni di pallavolo…soprattutto dopo anni di pallavolo, perché se ancora (alla mia età) si va in palestra, si suda, si salta, si “rulla” è perché ci si crede: si crede nel lavoro che produce frutto e non al lavoro vanificato da “signor arbitro”.

Questa domenica ho chiesto al capitano di poter scrivere, volevo sfogarmi e adesso sto meglio. Comunque ragazze tranquille il campionato è ancora lungo e ci possiamo rifare. La palla la metteremo dentro di un metro non di un centimetro così anche i non-vedenti non potranno fischiare il contrario .

Paola

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